Dicembre

4 Dicembre

- Il principio di indeterminazione, elaborato nel 1927, è divenuto uno dei capisaldi della chimica e della fisica. Ideato da Werner Karl Heisenberg, un giovane nato a Würzburg, Germania, il 5 Dicembre 1901, afferma come la misura simultanea di due coppie di grandezze fisiche coniugate, ad esempio la posizione e la quantità di moto di una particella, può essere compiuta solamente con una precisione limitata; difatti se riusciamo ad indagare in maniera più precisa una delle due automaticamente si ha una diminuzione della precisione nella stima dell'altra.

Pochi anni prima, da studente, incontrò Niels Bohr, a Gottinga, e dalla loro collaborazione, oltre che dall'idea della meccanica matriciale elaborata dal giovanissimo scienziato tedesco, nacque l'interpretazione di Copenaghen su cui venne fondata la meccanica quantistica e in cui vennero espressi concetti fondamentali come la descrizione di una realtà basata sulla probabilità, l'esistenza di costituenti che non si adattano né all'idea di particelle né a quella classica di onde, l'assunzione per cui l'atto stesso di misura perturba un sistema in modo che questo possa fornire, nel rispetto delle probabilità, uno qualsiasi dei valori assumibili.

Nel 1932 Heisenberg ricevette il premio Nobel per la Fisica per la creazione della meccanica quantistica, la cui applicazione, tra le altre cose, ha portato alla scoperta delle forme allotrope dell'idrogeno con la previsione dell'esistenza ad elevatissime pressioni dell'idrogeno metallico. I suoi studi hanno fornito inoltre importanti contributi in numerosi altri settori tra cui il comportamento dei fluidi in regimi turbolenti, le particelle subatomiche ed il nucleo degli atomi, il ferromagnetismo ed i raggi cosmici.

9 Dicembre

- Il 9 Dicembre 1868 nasceva il chimico tedesco Fritz Haber autore, insieme al collega Carl Bosch, del processo di sintesi dell'ammoniaca a partire da idrogeno ed azoto.

Lo studio gli valse il premio Nobel per la Chimica nel 1918.

Il processo permette di fissare l'azoto presente nell'aria e di ottenere non solo l'ammoniaca ma, a partire da questa, anche acido nitrico, fertilizzanti ed esplosivi.

10 Dicembre

- Il 10 Dicembre 1896 moriva a Sanremo Alfred Bernhard Nobel.
Chimico, inventore e filantropo svedese, il 27 Novembre dell'anno precedente aveva redatto l'ultima versione del suo testamento con la quale destinava una cospicua parte della sua fortuna a “coloro che avessero contribuito in misura maggiore al beneficio dell'umanità. […] I profitti dovranno essere divisi in cinque parti eguali ripartite come segue: una parte a chi avrà compiuto la scoperta più importante nel campo della fisica, una per la scoperta chimica più importante, una a colui che avrà compiuto la scoperta più rilevante nel campo della fisiologia e della medicina, una a chi avrà prodotto il miglior lavoro nel campo della letteratura e l'ultima alla persona che avrà apportato il miglior contributo per la fratellanza tra le nazioni e l'abolizione o la riduzione delle armi o la promozione della pace”.

Nacquero così i Premi Nobel che a partire dal 1901 vengono consegnati alle migliori personalità nei suddetti campi ai quali, nel 1969, è stato aggiunto quello per l'economia.
Questo non fu però l'unico contributo alla scienza ed al progresso dell'umanità di questo straordinario innovatore: nel periodo in cui visse Nobel ci fu un grande interesse nello studio dei materiali esplosivi e nella comprensione dei fenomeni alla base del rilascio di calore e della rapida espansione dei prodotti gassosi formati una volta ottenuta l'esplosione; fu in seguito a questi interessi che inventò nel 1867 la dinamite. La nitroglicerina, sintetizzata per la  prima volta venti anni prima dall'italiano Ascanio Sobrero, fu apprezzata fin da subito per l'enorme potenziale che offriva, tuttavia questo liquido era molto sensibile alle scosse ed alle variazioni termiche e quindi non maneggiabile. Il chimico svedese riuscì allora a stabilizzarla per assorbimento su una polvere inerte ma infiammabile, inizialmente composta da farina fossile, creando così la dinamite. Con questa scoperta riuscì ad ottenere circa 360 brevetti; tuttavia, a seguito di un'esplosione durante un esperimento, suo fratello perse la vita mentre il padre, che assisteva, le gambe.

In suo onore l'elemento chimico 102 è stato chiamato Nobelio.

16 Dicembre

- Johann Wilhelm Ritter è stato un chimico tedesco il cui enorme contributo alla scienza è stato riconosciuto solo di recente poiché gli interessi nel campo dei fenomeni occulti, maturati nell'ultimo periodo della sua vita, lo avevano completamente screditato all'interno della comunità scientifica.

Vissuto tra la fine del 1700 e i primi anni del 1800, fu in realtà uno dei più attivi e brillanti scienziati dell'epoca. Nel 1801 scoprì i raggi ultravioletti: lavorando con il cloruro d'argento notò che questo era fotosensibile diventando scuro in presenza di luce; sottoponendo questo sale ai diversi colori dello spettro visibile, ottenuti scomponendo la luce solare con un prisma, notò che i cambiamenti maggiori si avevano con lunghezze d'onda vicine al viola piuttosto che con quelle rosse. Collegandosi alla scoperta della radiazione infrarossa, compiuta da William Herschel l'anno precedente, Ritter dimostrò che la reazione osservata veniva promossa da una radiazione anch'essa non visibile ma presente al lato opposto dello spettro, oltre il viola appunto.

L'interesse principale del chimico tedesco fu tuttavia nel campo dell'elettricità, in particolare elettrochimica ed elettrofisiologia. Per primo intuì la relazione tra galvanismo (la contrazione di un muscolo stimolata da una corrente elettrica) e reattività chimica ed iniziò una serie di esperimenti sulla stimolazione muscolare indotta tramite elettricità. Definì inoltre le basi dell'elettrolisi, riprendendo l'esperimento di William Nicholson in cui l'acqua fu decomposta per la prima volta in ossigeno ed idrogeno, e scoprì il processo di placcatura elettrolitica descrivendo la relazione tra distanza degli elettrodi e quantità di metallo depositata.

Nel 1802 il suo lavoro sulle celle elettrochimiche culminò nella costruzione della prima pila a secco della storia, che tra l'altro durava molto di più dei 20 minuti della pila di Volta, mentre l'anno seguente costruì i primo accumulatore. Ritter sosteneva che il suo lavoro fosse talmente concentrato che per documentare quello di due mesi avrebbe impiegato due anni, per questa ragione aveva la tendenza a rinviare la pubblicazione dei resoconti degli esperimenti e da ciò ne conseguì che molte delle sue ricerche e scoperte passarono inosservate e, solo in seguito, riscoperte da altri scienziati indipendentemente; anche questo ha contribuito alla conoscenza tardiva di questo grande chimico nato il 16 Dicembre 1776.

17 Dicembre

- Il 17 Dicembre 1908 nasceva il chimico statunitense Willard Frank Libby ideatore nel 1947 del metodo di utilizzo del Carbonio 14 per la datazione che si è rivelato prezioso ad esempio in campo archeologico, geologico, geofisico, storico.


Il procedimento si basa sulla stima del rapporto Carbonio 14 (radioattivo)/Carbonio 12, conoscendo infatti il tempo di dimezzamento della specie radioattiva e sapendo che il rapporto in un organismo vivente rimane costante fino al momento della morte mentre in seguito diminuisce, è possibile risalire all'età dei resti o dell'oggetto in questione.


Per questa scoperta gli fu conferito nel 1960 il Nobel per la Chimica.

20 Dicembre

- Il 20 Dicembre 1980 nasceva Jaroslav Heyrovský, a lui si deve l'invenzione dell'elettrodo a goccia di mercurio e della polarografia.

Considerato uno dei padri della chimica elettroanalitica, il chimico cecoslovacco fu insignito del premio Nobel nel 1959 proprio per lo sviluppo della tecnica polarografica.

23 Dicembre

- Nel XVIII secolo i confini tra la neonata chimica e la mineralogia erano molto meno definiti di quanto non siano oggi; molti elementi e composti sono stati identificati, studiati o scoperti proprio da scienziati con la passione per lo studio dei minerali. Axel Fredrik Cronstedt, chimico e mineralogista svedese, era solamente un esperto di miniere quando tra il 1751 ed il 1754 effettuò una serie di esperimenti che culminarono nella scoperta un nuovo elemento: il nichel.

La storia in realtà inizia già nel 1600 con la scoperta da parte di alcuni minatori di un minerale di colore rosso scuro con sfumature verdi che si pensò dovesse essere composto da rame. Seguirono dunque numerosi tentativi di estrazione del metallo a partire da tale fonte ma nessuno di questi andò a buon fine, tanto che il minerale in questione fu chiamato “kupfernickel” poiché aveva un aspetto simile a quello dei derivati del rame (kupfer) ma si credeva essere impossessato da uno spirito maligno o diavolo (nickel) che ne impediva l'estrazione.

Cronstedt concluse dai suoi esperimenti che l'ipotesi della presenza di rame dovesse essere errata e, riscaldando il minerale ad alte temperature in presenza di carbone, riuscì ad ottenere un metallo lucente il cui colore argenteo escludeva di fatto la possibilità che si trattasse di rame. Lo studio delle proprietà magnetiche del metallo gli consentì poi di annunciare con certezza la scoperta di un nuovo elemento sconosciuto prima di allora. Oggi sappiamo che il “kupfernickel” non era altro che arseniuro di nichel (NiAs).

Cronstedt scoprì inoltre il minerale scheelite, che all'epoca chiamò tungsteno, in svedese “pietra pesante”, prima che Carl Wilhelm Scheele estraesse da quest'ultimo l'omonimo elemento; introdusse inoltre il termine zeolite e fu uno dei pupilli di Georg Brandt che per primo aveva invece scoperto il cobalto, partendo anche in questo caso da un minerale “maligno”. Axel Fredrik Cronstedt è nato il 23 Dicembre 1722.

27 Dicembre

- Il 27 Dicembre 1822 nasceva a Dole, in Francia, Louis Pasteur; considerato uno dei padri della microbiologia fu anche un grande chimico e biologo.


A lui si devono alcune scoperte estremamente importanti come ad esempio il ruolo degli organismi nella fermentazione del vino, la pastorizzazione, alcune prove fondamentali a sostegno della teoria dei germi.


In chimica molto importante è stato il contributo all'introduzione dell'enantiomeria; nel suo lavoro di dottorato infatti spiega per la prima volta il problema relativo alla natura dell'acido tartarico, suggerisce la possibilità che le molecole siano chirali, infine giustifica l'attività ottica osservabile nel prodotto naturale ma non presente nell'acido ottenuto dalla sintesi.